Lunedì, 29 Aprile 2024
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CALCIO FEMMINILE: QUALE FUTURO?

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In questi ultimi mesi ho letto tante opinioni sul futuro del calcio femminile italiano; opinioni diverse, tutte rispettabili, ma che hanno generato tante polemiche, tante divisioni, fra molte delle componenti più importanti del movimento calcistico femminile: Società, Presidenti, sindacato AIC e allenatori, giocatrici, Dipartimento!
La FIGC, mesi fa, ha stabilito che le squadre professionistiche maschili dovessero avere un settore femminile ed ha OBBLIGATO le Società ad inserire nel loro organigramma una UNDER12 rosa, una bella iniziativa, decisamente innovativa per non dire rivoluzionaria per il nostro calcio nazionale giocato dalle donne ! Per le Società che non “ritengono” di ottemperare a questa normativa è stata però inserita una sanzione pecuniaria di 20 mila euro e qui già ci sarebbe da discutere per questa “via d’uscita” per me sportivamente poco opportuna se si VUOLE veramente far crescere questo sport in Italia!

Alcune Società hanno aderito, altre stanno aderendo, anche se, come si evince da qualche comunicato societario, alcune di esse si affidano a società femminili già esistenti, come ad esempio la Juventus con il Luserna…, e anche qui mi sembra possa nascere qualche perplessità su questo modo di procedere….Vedremo se altre Società seguiranno il medesimo esempio o faranno come la Fiorentina che ha invece inserito nell’organigramma societario maschile una PRIMA squadra femminile, l’Under 19 e l’UNDER 12 obbligatoria, mentre per il resto del settore giovanile continuerà l’attività della “vecchia” società del Firenze. Anche l’Inter e il Milan, per quel che si legge, si stanno organizzando, ma non si conoscono ancora le modalità.
Ora, sentendo alcune opinioni di addetti ai lavori, si nota che non esistono delle direttive chiare e nette su come procedere nel prossimo futuro, ognuno agisce secondo le proprie idee e possibilità, il che fa nascere confusione e di conseguenza polemiche.
L’idea di base, se non erro, era quella di inserire nel calcio Maschile una squadra femminile con tutte le sue componenti: iniziando appunto dall’Under 12, salendo poi, dopo qualche anno, con un under 15…17…una Primavera, sino ad avere una prima Squadra pronta per disputare un Campionato femminile di Serie A. Un campionato che molti definiscono di ELITE, ma che si potrebbe più semplicemente chiamare di A…con 10, forse 12 squadre, sull’esempio di quello che succede attualmente in molte altre nazioni europee.
Io credo che questa sia la via più diretta per arrivare ai livelli qualitativi elevati di molte squadre che ogni anno ammiriamo nei campionati stranieri e in Champions. Nel contempo, con raggiungimento di questo obiettivo, ci potrebbe essere anche una ricaduta positiva su tutte le Nazionali femminili che sarebbero agevolate avendo a disposizione giocatrici meglio preparate a livello fisico atletico.
Tutte le volte che si vedono in Tv le partite di calcio Femminile (per ultimo i recenti campionati mondiali Canadesi…) tutti i telecronisti e le opinioniste auspicano che il calcio femminile Italiano raggiunga gli stessi risultati delle altre nazioni mondiali ed europee, insistendo su quanto questi paesi hanno investito e investono attualmente per questo movimento, elogiandone i risultati ottenuti. Ora questa possibilità si sta aprendo anche per noi e invece di trovare un PROGETTO sul quale ci sia un accordo generale, importanti sinergie fra le varie componenti, ecco arrivare divergenze anche marcate che possono solo ritardare ancora una volta quella SVOLTA necessaria auspicata da anni.
Le Società che in questi decenni hanno FATTO la STORIA del calcio femminile e che non finiremo di ringraziare mai abbastanza e che non potranno partecipare per vari motivi al Campionato professionistico femminile, avranno la possibilità di continuare la loro importante attività ancora sotto l’egida della L.N.D. con la disputa di un campionato di A2 e via scendendo B-C-D, con l’opportunità di collaborare logicamente con le squadre professionistiche, traendone anche un compenso economico nel caso di un passaggio di una loro atleta al campionato superiore.
Questo è quello che penso e auspico per il nostro movimento calcistico femminile italiano; per troppi anni si sono chiesti dei cambiamenti concreti per una DECISA CRESCITA, ora non si può fermare questo percorso che UEFA e FIFA ci hanno sempre indicato per dare più dignità e valore anche alle stesse giocatrici sull’esempio di quello che succede in tutto il resto del mondo. Il dibattito è aperto ed è giusto discutere, MA occorre affrontare il problema con la sollecitudine necessaria, perché già troppo tempo è stato perso in passato! Occorre CHIAREZZA sulle cose che s’intendono fare…su cosa porteranno queste iniziative di base già oggi presenti; chi ama il calcio femminile ha DIRITTO di conoscerne gli sviluppi futuri…quindi chiedo a chi ha il POTERE di farlo di mettersi intorno ad un tavolo e trovare un ACCORDO sulle cose più importanti da fare smussando le polemiche e le divisioni presenti che hanno sempre, negli ultimi anni, minato questo movimento calcistico in rosa, limitandone il progresso e la crescita!

 

MARIO MERATI

 

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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